Non si può sottacere che nel secolo scorso , come sta accadendo ora, l’affermarsi dei nazionalismi, è stato all’origine di divisioni che hanno dato origine a due conflitti mondiali, la politica del riarmo oggi in atto che si vuole porre alla base dei processi di risoluzione dei conflitti in essere e che ha sostituito l’arma della diplomazia per la risoluzione di tali conflitti finirà fatalmente per accentuarli con le divisioni di cui sono espressione.
L’affermarsi in Europa dei nazionalismi e della forze sovraniste che li sostengono condizionerà pesantemente il processo di unificazione in atto che mai come in questo momento è stato fragile delegittimandolo.
Il sovranismo si stà affermando anche nel nostro paese prendendo a modello la cosiddetta democratura sul modello ungherese propugnato da Orban.
Il sovranismo così come inteso anche nel nostro paese si basa sulla saldatura degli interessi del nazionalismo con gli interessi del grande capitale finanziario dominato dalle esigenze della tecnologia cui asservire gli interessi di intere nazioni a discapito della valorizzazione del lavoro quale strumento di promozione umana e sociale.
Ciò comporta anche un radicale mutamento degli equilibri all’interno delle istituzioni volto a privilegiare il ruolo dell’esecutivo, cioè del capo in grado di sfruttare il consenso popolare in favore della rivoluzione tecnologica in corso che non soffre e vuole mantenere mano libera rispetto alla attività di controllo degli organi dello stato in favore ed a tutela della comunità.
E’ in atto una rivoluzione strisciante e silente volta ad imporre in modo sempre più forte il potere dell’esecutivo ed a scardinare l’attività di controllo sull’esercizio di un potere che pretende di avere sempre più le mani libere, accompagnato da una repressione sempre più stringente con la criminalizzazione di ogni forma di dissenso.
Il governo attualmente in carica per fronteggiare il disagio sociale che sempre più colpisce i giovani sempre più privi di prospettive e di futuro e le classi medie in caduta libera verso il basso non trova nessuna soluzione che criminalizzare il dissenso montante inventando sempre nuovi reati e nuove forme di repressione incrementando le patrie galere luoghi invivibili sia per chi vi è detenuto che per coloro che svolgono attività di vigilanza.
L’esecutivo al fine di tenersi le mani libere a suon di decreti promulga leggi volta a limitare e delegittimare l’attività di controllo del proprio operato limitando di fatto i poteri e le prerogative di organi aventi dignità costituzionale di fatto calpestata e svilita.
Quella in gioco non è la lotta contro chi fa il saluto romano , ma la lotta per la salvaguardia della democrazia degli stati moderni come già intesa dai tempi della rivoluzione francese, è in gioco la salvaguardia della dignità dei popoli che rischiano di essere utilizzati come alibi del capitalismo finanziario e della gestione antidemocratica del potere per conssentirgli di affermarsi pienamente.
Buona festa della liberazione a tutti.
Flavio Tagliani
Vigarano è ...
Accade in paese
LA FESTA DELLA LIBERAZIONE E DELLA DEMOCRAZIA
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LA FESTA DELLA LIBERAZIONE E DELLA DEMOCRAZIA
Ricorre questo 25 aprile l’ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.
La ricorrenza è velata dalla tristezza per la scomparsa di Papa Francesco il piu’ acceso sostenitore dei processi di concordia tra i popoli e di pace tra le nazioni.
La congiuntura internazionale non è purtroppo favorevole agli ideali ed ai valori propugnati dalla lotta di liberazione che in questi giorni si celebra, infatti in Europa ed anche nel nostro paese si stanno affermando forme di nazionalismo che sono all’opposto dei processi di unificazione dei popoli che hanno garantito al nostro continente un lungo periodo di pace e prosperità.
